Sintesi orientativa degli interventi del Convegno

Nel Convegno tenutosi online il 25-26 settembre 2020 è emersa l’opinione comune che l’IA sta riguardando, e pervaderà sempre più, numerosi contesti applicativi. Le autorità e gli esperti partecipanti nella Sessione principale hanno riguardato i campi concreti di applicazione dell’IA che hanno riguardato: assistenza sanitaria, diritto, etica, cure mediche, epidemie, robotica, attività della Pubblica Amministrazione, cultura, istruzione, osservazione della terra, elaborazione dati, ambito militare, ricerca, smart city, industria 4.0, normazione, psicologia, sviluppo umano, democrazia. 

Ogni tematica fa emergere una grande interdisciplinarietà ed è stata analizzata oltre che nei suoi contenuti tecnologici specifici, anche dai tre  punti di vista principali: Governance, Educazione e Società. A fini riepilogativi si riportano sinteticamente i focus degli interventi, nello stesso ordine della loro presentazione, indicando in nota i relativi link.

Sulla Governance

L’IA cambierà le nostre vite migliorando l’assistenza sanitaria(ad esempio rendendo le diagnosi più precise e consentendo una migliore prevenzione delle malattie), aumentando l’efficienza dell’agricoltura, contribuendo alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all’adattamento ai medesimi, migliorando l’efficienza dei sistemi di produzione mediante la manutenzione predittiva, aumentando la sicurezza dei cittadini europei e in molti altri modi che possiamo solo iniziare a immaginare.[1] Allo stesso modo, in futuro sarà possibile guardare all’impatto dell’IA e a strumenti di politica del diritto più idonei per favorire lo sviluppo di un autentico umanesimo digitale.[2]

Umanesimo digitale e tecnologie è una connessione sempre più quotidiana, che richiede di accentuare tre orizzonti tematici: l’orizzonteetico, l’orizzonte educativo, l’orizzonte giuridico. L’intento della Rome Call for Ethicsè dar vita a un movimento che si allarghi e coinvolga altri soggetti: istituzioni pubbliche, Organizzazioni Non Governative, industrie e gruppi per produrre un indirizzo nello sviluppo e nell’utilizzo delle tecnologie derivate dall’IA.[3]

L’IA e le tecnologie innovative per la sanitàè un ambito di applicazione che riguarda progetti per l’implementazioneterapeuticadi Realtà Virtuale, di IA in radiologia e tele-retinografia e sulla valutazione dei servizi di telemedicina. Supporta studi fluidodinamici di nuove soluzioni chirurgiche per la riduzione di difetti congeniti pediatrici. Recentemente, è stata data attenzione alle attività del Gruppo di lavoro “Tecnologie a supporto della fragilità e della disabilità” dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) per la promozione della fruibilità delle tecnologie non solo in periodo di Covid-19.[4]

L’IA per la medicinaè una rivoluzione inevitabile, ma che dovrà essere governata con robot presenti nelle sale operatorie e accanto ai macchinari di riabilitazione. Attualmente, in questo ambito medico, l’IA non è ancora sfruttata in tutte le possibilità, come nella diagnosi di malattie e la diagnostica per immagini, dove ci potrebbe essere la possibilità di leggere rapidamente un numero enorme di immagini con maggiore accuratezza. Quindi si potrà contare su algoritmi in grado di estrarre e processare grandi volumi di dati, immagini mediche, statistiche epidemiologiche dalle quali poi creare modelli predittivi. Tutto ciò rappresenta una priorità enorme sia per supportare i medici che per prevenire addirittura lo sviluppo di epidemie, per non pensare per esempio anche a sistemi automatizzati di Machine learninge analisi di dati utilizzabili per personalizzare percorsi clinici. Così come l’introduzione di applicazioni di IA nella chirurgia assistita dai robotpossono arrivare a guidare la mano del chirurgo.[5]

La protezione dei dati personali è un ulteriore campo di esperienza, dove si tratta di comprendere, analizzandone punti di forza e carenze, se la vigente cornice normativa possa rappresentare lo strumento adeguato per affrontare le sfide dell’IA o se debba essere affinata e/o potenziata. La dimensione collettiva dei rischi generati dall’IA, lamancanza di trasparenza dei sistemi di apprendimento automaticoe decisionali e le difficoltà della loro valutazione sono tra le questioni da considerare.[6]

La realtà della Pubblica Amministrazione dimostra che è urgente cominciare ad occuparsi del tema etico dell’IA a tutela dei diritti fondamentali degli uomini e delle donne. Si potrebbe ipotizzare l’istituzione in ogni Regione di una sorta di Difensore Civico Regionale per l’etica nell’Intelligenza Artificiale. Le Regioni dovranno attrezzarsi per attivare forme di controllo sugli algoritmie sulle applicazioni di IA,che utilizzano i dati delle regioni e del sistema della pubblica amministrazione territoriale.[7] Ha inoltre il dovere di ricercare l’equilibrio tra i rischi di perdita di controllo e di trasparenza nei processi decisionalie l’opportunità di realizzare al meglio il bene comune. Anche in questa ottica è fondamentale identificare soluzioni tecnologiche e di governanceche siano non solo innovative ed efficaci, ma anche rispettose della legalità, della libertà dei cittadini e dei principi etici, accrescendo la fiducia nello Stato e nelle sue strutture amministrative.[8]

Degli sviluppi dell’IA, ci spaventa quella che alcuni studiosi hanno definito algocrazia, ossia l’aver demandato a sistemi automatici di indicizzazione basati su criteri di ottimizzazione commerciale – criteri peraltro non condivisi – la scelta di indirizzare contenuti informativi e culturali,con tutti i problemi che ciò crea in termini di pregiudizi informativi, polarizzazione, rischi per la privacye la sicurezza degli utenti.[9]

Architetture della collaborazione e reti associative come le piattaforme, la network intelligencecome competenza del futuropossono condurci verso nuove architetture sociali. È evidente la necessità di passare dai Big data ai Better data per colmare il grande abisso del controllo dati. Le reti e gli orizzonti quantistici ci portano ad interagire per esistere e collaborare. La sfida è restare liberi e responsabili nell’era delle tecnologie invisibili ad architettura trasparente.[10]

Una governanceresponsabile rivolge i suoi servizi ad un’ampia categoria di utenti che spazia dalle istituzioni scolastiche ai cittadini. Alcune applicazioni nel campo dell’IA, realizzate dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, puntano in modo particolare sull’assistenza agli utenti.[11]

Negli ultimi anni la crescita di satelliti per l’Osservazione della Terra in orbita è stata esponenziale e si prevede che questo trend continuerà anche nel prossimo futuro, producendo enormi volumi di dati preziosi per documentare e comprendere al meglio molteplici fenomeni ambientali e dinamiche antropiche. L’obiettivo dichiarato è quello di costruire un vero Digital Twin del pianeta Terra per aumentare la nostra capacità di comprensione e di analisi degli scenari di fenomeni complessi.In questo contesto, l’IA gioca un ruolo chiave per fornire nuovi ed efficienti strumenti per la tempestiva interpretazione dei dati disponibili e per l’alimentazione di sistemi di supporto alle decisioni.[12]

Lavorare con l’IA significa coniugare la creatività, l’empatia, le emozioni e la capacità di giudizio che ci caratterizzano in quanto esseri umani con la velocità di calcolo e la possibilità di elaborare e comprendere enormi quantità di dati delle macchine. Il fine è aiutare il progresso della società, migliorando la qualità della vita, agendo per il bene delle persone e per la sostenibilità del pianeta in cui viviamo. Puntando sullo sviluppo delle corrette competenze chiave sarà possibile rendere democratico l’uso di queste tecnologie e potenziare le capacità di tutti noi.[13]

I computer quantistici non sostituiranno quelli tradizionali, ma ci permetteranno di effettuare alcunetipologie di calcoli non possibili per gli attuali computer. Tra le varie applicazioni, i computer quantistici potranno supportare gli algoritmi alla base dell’IA, permettendone una più rapida esecuzione ed una migliore qualità dei risultati. A differenza dell’IA, che sta avendo un impatto diretto nelle nostre vite quotidiane, la computazione quantistica avrà un impatto indiretto, ma non meno dirompente, aprendo la possibilità di nuove scoperte e migliorando la qualità di molti servizioltre un limite ad oggi ritenuto impensabile.[14]

In futuro sarà possibile comprendere appieno le innovazioni, i pericoli e i benefici connessi all’adozione di queste tecnologie. Se l’IA può rappresentare la risposta ad alcune delle sfide poste dalla società contemporanea, l’ottimismo senza consapevolezza situazionale in campo militare può condurre a scelte azzardate e implicare conseguenze impreviste. L’antinomia decisionale tra vantaggi auspicati e pericoli inattesi è stato punto di partenza per l’Esercito Italiano e per il lavoro che da alcuni anni si è cercato di perfezionare, individuando un costante regime di coerenza tra pragmatismo rivolto alle soluzioni e responsabilità nell’inevitabile rivoluzione tecnologica.[15]

Sull’Educazione

L’IA è parte della trasformazione digitale e riguarda: smartphone, assistenti robotici, veicoli con crescente grado di autonomia, smart city, industria 4.0.[16] Al momento l’IA è uno strumento di analisi della realtà, che sfruttando le elevate capacità di calcolo dei moderni sistemi informatici, elabora scenari che, analizzati tramite algoritmi statistici, imitano le capacità di scelta umane. Tale approccio ha infatti dei limiti in quanto l’introspezione umana, pur dotata di inferiore capacità di calcolo, arriva ad analizzare sistemi più complessi di quanto possa fare al momento un sistema informatico che non ha quella discrezionalità propria della mente di esseri senzienti.[17]

In questo scenario, educare al tempo degli algoritmi significa interrogarsi su: cos’è la società degli algoritmi e cosa significa educarein questa società. Tre sono i livelli attinenti al primo quesito: tecnico (datificazione), economico (capitalismo digitale), filosofico (codice). Il risvolto educativo, cui sollecita la seconda risposta, è una correzione sensibile del senso della Media Literacye prevede un empowerment del senso critico come skilldi cittadinanza.[18]

Di conseguenza, la formazione continua, lungo tutta la vita lavorativa, le competenze trasversali o ibride, capaci di andare oltre la singola specializzazione, sono gli strumenti fondamentali per perseguire un più alto tasso di occupazione, dinamicità del mercato del lavoro, redistribuzione della ricchezza attraverso funzioni meglio pagate, sviluppo e benessere economico. Investire sulle persone, sulle loro competenze e professionalità, è la strada maestra per il settore pubblico e privato.[19]

In campo educativo e formativo la convinzione è che ci sono compiti che le macchine fanno molto bene se ben addestrate, altri che solo le macchine possono portare a termine, come l’elaborazione e l’analisi di incredibili quantità di dati. Alcuni compiti sono esclusivi dell’uomo e, oggi, non possono essere delegati alle macchine.[20]

A livello esperienziale,nel campo educativo e formativo, sono da richiamare gli esempi di progetti di ricerca e sviluppo internazionali e nazionali, che vedono CINECA[21] come core partner, e incentrati sui metodi dianalisi predittiva di Big data e ML/AI riguardanti applicazioni di human development.[22]

Internet e le reti private digitali producono immense quantità di dati che possono condurre, grazie a sistemi di IA, a maggiore conoscenza dei bisogni dei consumatorie dei cittadini ed a unamaggiore efficienza ed efficacia dei sistemi produttivi e di servizio al pubblico.[23]

La Normazione è una piattaforma multi stakeholder, aperta, trasparente, consensuale. È un bene comune, uno strumento della cittadinanza attiva.Scopo delle norme è promuovere l’innovazione tecnologica; rafforzare la qualità e la sicurezza; rilanciare la crescita e l’occupazione; sostenere la leale competitività delle imprese; tutelare l’ambiente; fornire chiare informazioni ai consumatori; semplificare il quadro regolamentare. La normazione per l’IA vede l’Italia partecipare attivamente ai gruppi di lavoro ISO (ISO/JTC 1 / SC 42) su: Foundational StandardsBig Data; Trustworthiness; Use Cases & Applications; Computational approaches and computational characteristics of AI systems; IT Service Management and IT Governance. Nell’ambito delle attività svolte l’UNI (Ente Italiano di Normazione) ritiene essenziale definire regole che non siano destinate ai soli tecnologi, ma che abbiano anche contenuto etico e mantengano le persone al centro.[24]

La prospettiva educativa apre necessariamente a una riflessione sull’etica, sulla responsabilità pubblica, in rapporto anche all’imprenditorialità e almanagement. Da qui, l’urgenza della promozione di nuove competenze, perché la domanda non è tanto come l’IA entrerà nella nostra vita, quanto la consapevolezza e la coerenza perché essa è già dentro di noi.[25]

Nella società della conoscenza nella quale viviamo è fondamentale l’uso delle tecnologie, che possono supportare la collaborazione, la costruzione di conoscenzae la produzione di nuove idee.[26] Viviamo, infatti, in modo sempre più artificiale, in una società dove il sapere, l’informazione e le relazioni diventano totalmente mediate da una macchina. I dispositivi tecnologici occupano gli spazi della quotidianità, intervenendo a pieno titolo sui rapporti umani, ma soprattutto sulla formazione, a qualunque grado si faccia riferimento.[27]

Sulla Società

Per guidare l’innovazione verso un autentico sviluppo umano che non danneggi le persone e non crei forti disequilibri globali, è importante affiancare l’etica alla tecnologia. Rendere questo valore morale qualcosa di comprensibile da una macchina, comporta la creazione di un linguaggio universale che ponga al centro l’uomo: una algor-etica che ricordi costantemente chela macchina è al servizio dell’uomo e non viceversa.[28]

Un primo campo di applicazione di una IA etica e responsabile è senz’altro l’ambito sanitario, soprattutto come meccanismo per migliorare l’assistenza, democratizzare l’accesso e promuovere l’equità della salute globale, generando beni sociali. In una esperienza-pilota (il Laboratorio di Innovazione Tecnologica nella Salute – LAIS/UFRN dell’Università di Rio Grande do Norte, in Brasile), vengono effettuate ricerche con biosensori, con la finalità di migliorare, tra l’altro, la diagnosi di cancro alla prostata e al seno, delle malattie delle ossa e della sifilide.Il progetto ha tra i suoi obiettivi quello di aumentare la produttività della sanità pubblica, con tecnologie ad alto valore aggiunto e su scala più ampia per l’assistenza, attrattive anche per il settore privato e per l’industria sanitaria.[29]

Nell’ambito sanitariole aspettative sono enormi, ma altrettanto notevoli sono le sfide tecnologiche, tra cui soprattutto l’implementazione dicartelle cliniche elettronichee la interoperabilità di dati tra diverse istituzioni così come le implicazioni bioetiche ed il rispetto della privacy. Siamo appena agli inizi di questo percorso, ma le applicazioni della IA con approcci più o meno sofisticati sono particolarmente perseguite in ambito oncologicodove fa prospettare un crescente sviluppo di una medicina personalizzataritagliata sullecaratteristiche dell’individuo e della sua particolare malattia. Si parla a questo riguardo sempre di più di Oncologia Digitale, mentre si prevede l’emergere di nuove figure professionali.[30]

Quale dimensione etica per la tecnologiaBlockchain? Quali possono essere le realizzazioni pratiche correlate con l’IA? Blockchainè un registro distribuito, replicato in tanti luoghi, di dati certi e considerabili immutabili secondo precise condizioni. Un esempio è quello dei servizi della propria identità, che può essere gestita e tutelata con il pieno controllo della persona interessata. Un altro esempio è quello di un registro sicuro e standardizzato della propria qualifica professionale che può essere distribuito e riconosciuto in tutti gli stati esteri. L’etica è demandata al suo uso appropriato nel contesto in cui si usa, prevedendo: supervisione umana, trasparenza, assenza di discriminazione, benessere sociale, privacy, sicurezza, responsabilità.[31]

Quali applicazioni ed esperienze dell’IA nel lavoro giornalistico e nel rapporto con l’informazione? IA e ML sono ormai realtà nelle redazioni dell’era digitale, in cui prevale la selezione e la verifica per capire se c’è la “notizia” e non solo per, come avveniva nel passato, trovare la notizia.[32] Rimane urgente contrastare la disinformazione, così come si è rivelato nell’attuale pandemia, contrassegnata da una infodemia, la circolazione virale e incontrollata di false notizie in Rete relative al Covid-19.[33] È necessaria allora una regolamentazione della IA e dell’informazione? Regolamentare l’informazione è sempre un grandissimo pericolo. Così come lo è regolamentare l’IA, perché non si tratta solo di mimare i comportamenti dei professionisti dell’informazione, quanto piuttosto di una elevata responsabilità sociale: la necessità cioè di creare degli strumenti, precisare un’etica dei comportamenti e anche degli algoritmi di tipo sociale e imprenditoriale per la ricerca, la verifica, la diffusione dell’informazione.[34]

Le prospettive di ricavi nel mondo dell’IA sono molto alte. È attuale uno scontro fortissimo a livello geopoliticotra i due “giganti”, Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese, con al centro l’Europa. È in corso, soprattutto tra i due “giganti”, su vari fronti e aspetti una “terza guerra virtuale”. Un esempio? L’attività delleStart up esistenti. Gli Stati Uniti sono in vantaggio in questo campo, seguite da Repubblica Popolare Cinese, Israele e Gran Bretagna. Tra le grandi società di start up se ne possono contare 6 americane, 5 cinesi e 0 europee. Come riportato nel Libro bianco del Centro Economia digitale, l’Europa dovrà recuperare la sua sovranità tecnologica, come anche l’Italia tenendo conto che l’IA guida la concatenazione di svariate soluzioni, considerato il suo enorme potenziale di pervasività: sanità, istituzioni, giustizia, democrazia, sicurezza, trasporti, ecc.[35]

Il tema della democrazia dell’algoritmo e delle minacce possibili alla democrazia, richiamaun libro di Remo Bodei.[36] La prima urgenza è quella di impedire che la persona venga considerata come una sorta di miniera a cielo aperto dove chiunque possa attingere qualsiasi tipo di informazione e così arrivare a costruire dei profili individuali, familiari e di gruppo. Si va verso una profilazione politica e commerciale, rendendo la persona oggetto di poteri esterni. È a rischio la fonte della nostra libertà, in quanto i dati contano, ma non raccontano.[37]

Siamo consapevoli che la tecnologia è espressione dell’umano e in un certo senso essenza di quello che siamo. Si potrebbero studiare le nostre società, e il tipo di umanità, a partire dall’analisi delle tecnologie che sono state usate nel corso dei secoli, fino a quelle che stiamo usando per comprendere la relazione tra artefatto e l’umano. L’IA è prodotto e narrazione della nostra contemporaneità. Direttamente o indirettamente racconta quale tipo di società stiamo costruendo. Rispetto alle tre dimensioni individuate attorno all’IA, la Governance, l’Educazione e la Società, siamo convinti che una buona Governancedàovviamente buoni sviluppi e risultati nella Società e una buona Educazione si spera che possa sviluppare una buona Governance

L’IAsi presenta come tecnologia e prospettiva per il futuro. All’Università oggi spetta, in questo orizzonte, promuovere e favorire la comprensione dei termini che sono in gioco, suscitare la capacità criticanei confronti di ciò che sta avvenendo; far partecipi le persone delle scelte che la società fa. È importantesuscitarela discussione, parlarne, porsi domande,non accontentarsi delle parole degli esperti. È un modo di costruire la società, la culturae preparare anche un futuro migliore per tutti.[38]

Ulteriori testimonianze e casi pratici di applicazione dell’IA sono disponibili in rete da parte di altri operatori del settore: università, centri di ricerca, associazioni, aziende e professionisti.[39] Anche in questo caso i temi trattati sono suddivisi nelle tre aree principali di Governance, Educazione e Società. Tra i settori trattati: qualità e standard, giurisprudenza, medicina, filosofia, etica, ricerca, storia, human-in-the-loop, economia, comunicazione.


[1] Cf Calaprice Vittorio, L’approccio europeo all’Intelligenza artificiale tra ecosistema dell’eccellenza ed ecosistema della fiducia, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/vittorio-calaprice-lapproccio-europeo-allintelligenza-artificiale-tra-ecosistema-delleccellenza-ed-ecosistema-della-fiducia/ (25-09-2020). 

[2] Cf Pollinico Oreste, Umanesimo digitale e nuove tecnologie: alla riscoperta del patrimonio costituzionale europeo, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/oreste-pollicino-umanesimo-digitale-e-nuove-tecnologie-alla-riscoperta-del-patrimonio-costituzionale-europeo/ (25-09-2020).

[3] Cf Paglia Vincenzo, Rome Call for AI Ethics, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/s-e-r-mons-vincenzo-paglia-rome-call-for-ai-ethics/ (25-09-2020).

[4] Cf Grigioni Mauro, Governance dell’innovazione tecnologica in sanità: IA e Big Data, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/mauro-grigioni-governance-dellinnovazione-tecnologica-in-sanita-ia-e-big-data/ (25-09-2020).

[5] Cf Bellantone Rocco, Intelligenza Artificiale e medicina: rivoluzione inevitabile, ma che dovrà essere governata,in https://intelligenzartificiale.unisal.it/rocco-bellantone-intelligenza-artificiale-e-medicina-rivoluzione-inevitabile-ma-che-dovra-essere-governata/ (25-09-2020).

[6] Cf Lattanzi Roberto, Intelligenza artificiale, Big Data e protezione dei dati personali, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/roberto-lattanzi-intelligenza-artificiale-big-data-e-protezione-dei-dati-personali/ (25-09-2020).

[7] Cf Callari Sebastiano, Un “Difensore Civico Regionale” per l’Intelligenza Artificiale, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/sebastiano-callari-un-difensore-civico-regionale-per-lintelligenza-artificiale/ (25-09-2020).

[8] Cf Buono Giuseppe, Intelligenza Artificiale al servizio dei cittadini: principali sfide e ricerca dell’equilibrio tra rischi e bene comune, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/giuseppe-buono-intelligenza-artificiale-al-servizio-dei-cittadini-principali-sfide-e-ricerca-dellequilibrio-tra-rischi-e-bene-comune/ (25-09-2020).

[9] Cf Siddi Franco, Umanesimo editoriale e algoritmi, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/franco-siddi-umanesimo-editoriale-e-algoritmi/ (25-09-2020).

[10] Cf Deiana Angelo, Intelligenza Artificiale e reti associative: scenari e prospettive, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/angelo-deiana-intelligenza-artificiale-e-reti-associative-scenari-e-prospettive/ (25-09-2020).

[11] Cf De Santis Paolo, L’intelligenza artificiale a supporto degli utenti del Ministero dell’Istruzione, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/paolo-de-santis-lintelligenza-artificiale-a-supporto-degli-utenti-del-ministero-dellistruzione/ (25-09-2020).

[12] Cf Grandoni Domenico, Intelligenza Artificiale e Big Data dallo Spazio per il monitoraggio dell’ambiente e del territorio, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/domenico-grandoni-intelligenza-artificiale-e-big-data-dallo-spazio-per-il-monitoraggio-dellambiente-e-del-territorio/ (25-09-2020).

[13] Cf Moioli Fabio, L’intelligenza umana resta al centro, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/fabio-moioli-lintelligenza-umana-resta-al-centro/ (25-09-2020).

[14] Cf Mattei Federico, IA e i Computer quantistici, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/federico-mattei-ia-e-i-computer-quantistici/ (25-09-2020).

[15] Cf Carai Gianluca, La prospettiva dell’Esercito Italiano: tra innovazione, etica e trasferimento tecnologico, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/gianluca-carai-la-prospettiva-dellesercito-italiano-tra-innovazione-etica-e-trasferimento-tecnologico/ (25-09-2020).

[16] Cf Conti Marco, Progetto in Dottorato Nazionale in Intelligenza Artificiale PhD-AI.it, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/marco-conti-progetto-in-dottorato-nazionale-in-intelligenza-artificiale-phd-ai-it/ (25-09-2020).

[17] Cf Cinquepalmi Federico, Intelligenza artificiale: visioni per il terzo millennio, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/federico-cinquepalmi-intelligenza-artificiale-visioni-per-il-terzo-millennio/ (25-09-2020).

[18] Cf Rivoltella Pier Cesare, Educare al tempo degli algoritmi, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/pier-cesare-rivoltella-educare-al-tempo-degli-algoritmi/ (25-09-2020).

[19] Cf Chiriatti Massimo, Il futuro del lavoro, tra Formazione continua e Competenze trasversali, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/massimo-chiriatti-il-futuro-del-lavoro-tra-formazione-continua-e-competenze-trasversali/ (25-09-2020).

[20] Cf Laudario Andrea, Processi umani e processi razionali, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/andrea-laudadio-processi-umani-e-processi-razionali/ (25-09-2020).

[21] CINECA è un Consorzio Interuniversitario che opera sotto il controllo del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca italiano, e offre supporto alle attività della comunità scientifica tramite il supercalcolo e le sue applicazioni, realizza sistemi gestionali per le amministrazioni universitarie e il MIUR, progetta e sviluppa sistemi informativi per pubblica amministrazione, sanità e imprese.

[22] Cf Bassini Sanzio, Il progetto Leonardo hpc pre-exascale contestualizzato nell’ecosistema nazionale e internazionale, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/sanzio-bassini-il-progetto-leonardo-hpc-pre-exascale-contestualizzato-nellecosistema-nazionale-e-internazionale/ (25-09-2020).

[23] Cf Guineani Pietro, IA motore di sviluppo e di arricchimento professionale (con un occhio ai rischi), in https://intelligenzartificiale.unisal.it/pietro-guindani-ia-motore-di-sviluppo-e-di-arricchimento-professionale-con-un-occhio-ai-rischi/ (25-09-2020).

[24] Cf Torretta Piero, Normazione, apertura-condivisione-trasferimento della conoscenza, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/piero-torretta-normazione-apertura-condivisione-trasferimento-della-conoscenza/ (25-09-2020).

[25] Cf Meda Mauro, Etica, responsabilità pubblica, imprenditorialità e management, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/mauro-meda-etica-responsabilita-pubblica-imprenditorialita-e-management/ (25-09-2020).

[26] Cf Cesareni Donatella, Tecnologie per un apprendimento attivo e collaborativo, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/donatella-cesareni-tecnologie-per-un-apprendimento-attivo-e-collaborativo/ (25-09-2020).

[27] Cf Romeo Angelo, Società sempre più artificiale? Relazioni, processi educativi e innovazione tecnologica, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/angelo-romeo-societa-sempre-piu-artificiale-relazioni-processi-educativi-e-innovazione-tecnologica/ (25-09-2020).

[28] Cf Benanti Paolo, Algoritmi, dati e intelligenze artificiali: sfide sociali tra algoretica e algocrazia, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/p-paolo-benanti-tor-algoritmi-dati-e-intelligenze-artificiali-sfide-sociali-tra-algoretica-e-algocrazia/ (25-09-2020).

[29] Cf de Medeiros Valentim Alexsandro Ricardo, Artificial Intelligence in Health: what is the way to future?, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/ricardo-alexsandro-de-medeiros-valentim-artificial-intelligence-in-health-what-is-the-way-to-future/ (25-09-2020).

[30] Cf Filiberto Gennaro, Intelligenza artificiale e medicina personalizzata: quale futuro, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/gennaro-ciliberto-intelligenza-artificiale-e-medicina-personalizzata-quale-futuro/ (25-09-2020).

[31] Cf Marchiani Pietro, IA, blockchain ed etica, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/pietro-marchionni-ia-blockchain-ed-etica/ (25-09-2020).

[32] Cf Bernabé Roberto, L’intelligenza artificiale in redazione, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/roberto-bernabo-lintelligenza-artificiale-in-redazione/ (25-09-2020).

[33] Cf Razzante Ruben, IA e fake news: usi e rischi nella società, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/ruben-razzante-ia-e-fake-news-usi-e-rischi-nella-societa/ (25-09-2020).

[34] Cf Cerbone Giuseppe, IA e Informazione: l’impatto sui cittadini. L’allarme: l’uso dell’intelligenza artificiale va regolato, al più presto, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/giuseppe-cerbone-ia-e-linformazione-limpatto-sui-cittadini-lallarme-luso-dellintelligenza-artificiale-va-regolato-al-piu-presto/ (25-09-2020).

[35] Cf Cerra Rosario, Digitale, le opportunità da cogliere, e le criticità a cui porre rimedio, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/rosario-cerra-digitale-le-opportunita-da-cogliere-e-le-criticita-a-cui-porre-rimedio/ (25-09-2020).

[36] Cf Bodei Remo, Dominio e sottomissioneSchiavi, animali, macchine ed intelligenze artificiale, Il Mulino 2019. 

[37] Cf Ziccardi Giovanni, La democrazia dell’algoritmo e dell’Intelligenza Artificiale, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/giovanni-ziccardi-la-democrazia-dellalgoritmo-e-dellintelligenza-artificiale/ (25-09-2020).

[38] Cf Pasqualetti Fabio, Tecnologia, la narrazione della nostra umanità tra sogno e incubo, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/intervento-di-chiusura-convegno-del-decano-facolta-di-scienze-della-comunicazione-sociale-ups-d-fabio-pasqualetti/ (25-09-2020).

[39] Cf IA no-stop, in https://intelligenzartificiale.unisal.it/ia-no-stop-governance-educazione-societa/ (25-09-2020).