I computer quantistici consentono tempi di esecuzione ridotti anche all’aumentare della complessità di elaborazione [9.1]. I computer quantistici hanno una diversa (e maggiore) capacità elaborativa e di memorizzazione delle informazioni rispetto ai computer tradizionali, consentendo maggiori capacità di calcolo in un’unità di tempo. La loro memoria non è più basata sui bit (con valori 0,1) ma sui qubit (che possono assumere diversi valori). Il bit quantistico è maggiormente versatile della alternativa digitale classica e permette di elaborare una quantità più elevata di informazioni.
I quantum computers hanno linguaggi propri e applicazioni con algoritmi propri e quindi richiedono nuovi skill e esigenze di formazione [9.2]. Il loro utilizzo sarà basilare per elaborazioni complesse di Intelligenza artificiale (o intelligenza aumentata come afferma Mattei [9.2] e attuazione di programmi con reti neurali. Sul tema dei computer quantici è stato tenuto nel 2019 presso l’Università salesiana un apposito convegno [9.3].
Ad essi si accompagnerà necessariamente anche una maggiore efficienza e velocità di trasmissione dati della rete 5G raggiungendo decine di megabit al secondo per decine di migliaia di utenti distribuiti sul territorio.
Glossario a cura di Domenico NATALE e Videoglossario a cura di Maria Chiara LORENZELLI
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Riferimenti bibliografici
[9.1] Mattia de Rosa, Microsoft, “Dati, Computer quantistici e Intelligenza Artificiale”, Convegno 2019, https://intelligenzartificiale.unisal.it/wp-content/uploads/2019/05/Mattia-DE-ROSA.pdf
[9.2] Federico Mattei, Ibm, “Intelligenza aumentata e computer quantistici”, Convegno 2019, https://intelligenzartificiale.unisal.it/wp-content/uploads/2019/05/Federico-MATTEI.pdf
[9.3] https://intelligenzartificiale.unisal.it