Covid-19: modelli organizzativi “intelligenti” di sicurezza per governare da subito la riapertura ottimizzando risorse ed attività

Si segnala Secursat
___________

Come affrontare la fase di riapertura? Come garantire la sicurezza dei propri dipendenti e clienti? Quali tecnologie di IA adottare e come gestirle? Le risposte di Secursat, che ha sviluppato un approccio alla fase 2 per mettere insieme tutti gli aspetti necessari ed un modello di gestione remota delle tecnologie per limitare contatti e mobilità anche nella fase 3. 

Post-lockdown: la convivenza con il Covid-19. La riapertura estesa, seppure a scaglioni, delle attività produttive è oramai in corso e necessita di processi di gestione per limitare i possibili rischi e garantire la continuità delle attività, anche in previsione dei possibili scenari evolutivi nei prossimi mesi.  Il mondo del lavoro e le aziende saranno normati da nuove regole, che potranno essere a loro volta soggette a cambiamenti repentini, e che impongono già da adesso misure di distanziamento fisico, la possibilità di verificare la temperatura di chi entra in un luogo di lavoro o in un esercizio commerciale, la sanificazione costante degli ambienti e molto altro.  

La ripresa post Covid-19, vedrà tra l’altro un nuovo modo di vivere i contatti in generale ed una diffusa diffidenza e, pertanto, non può che prevedere, già da queste prime fasi, modelli di gestione delle modalità di riapertura e previsione delle evoluzioni future. Serve dunque un format di risposta, nei diversi settori, capace di unire tecnologia e procedure di comportamento. È questo, in sintesi, il modello di Secursat, la società italiana che utilizza dati e tecnologia come driver per individuare nuovi modelli di business e prevenire e risolvere situazioni di crisi.

Per Secursat, il valore e l’efficacia dei prodotti e dei sistemi di security risiede nella progettazione strategica, nella gestione integrata e nell’intelligenza tecnologica,che li rendono performanti e capaci di fornire un contributo attivo nel garantire ed innalzare gli standard di sicurezza. Un concetto moderno di video-controllo basato su algoritmi di analisi, con l’obiettivo di razionalizzare l’uso ed il numero dei dispositivi di security ed al contempo realizzare un monitoraggio real-time efficace e predittivo.  Una protezione che inizia a partire dall’esterno degli spazi e che, grazie alla capacità di self-learning dei sistemi, consente di comprendere e analizzare gli scenari e valutare le situazioni a seconda dell’esperienza del cliente e dei dati raccolti.

Nuove logiche di protezione predittive, dunque, che non prevedono più l’installazione di una massiva mole di dispositivi, ma la loro gestione integrata e l’applicazione di software di intelligenza artificiale. Progettazione per migliorare le performance dell’esistente, innalzare i livelli complessivi di security, realizzare un modello flessibile e raccogliere dati utili per sviluppare strategie di controllo e sviluppo del business.  

Secursat nata nel 2013 con l’idea di aiutare le aziende a trasferire sulla rete i sistemi di security tradizionali è riuscita in pochi anni a trasformare il concetto stesso di sicurezza passiva in un modello predittivo in grado di prevenire le crisi e le minacce e contenere i rischi. 

Il modello di prevenzione dei rischi proposto da Secursat è facilmente replicabile in diversi contesti lavorativi ed è di utilità immediata; nel caso Covi-19 si muove lungo tre binari, come spiega Maura Mormile, responsabile dell’Area Business Development di Secursat: “la mappatura delle informazioni, tramite questionari per dipendenti e fornitori per monitorare e limitare l’eventuale diffusione del virus; la predisposizione di linee guida e protocolli sulle modalità di accesso e di comportamento in azienda; l’analisi dei rischi in relazione alle diverse aree o reparti produttivi per definire soluzioni e tecnologie di mitigazione”.  “Le tecnologie possibili sono diverse, da Sensori in grado di restituire informazioni puntuali ed in tempo reale per gestire i flussi di accesso e di mobilità nelle aree, a soluzioni per il monitoraggio della temperatura o del rispetto della distanza gli uni dagli altri, fino alla gestione remotadelle tecnologie per limitare al minimo la mobilità, il tutto, chiaramente, sempre nel rispetto della privacy. L’importante è però pensare alle diverse soluzioni all’interno di un quadro complessivo, all’interno di una strategia di sicurezza e gestione delle tecnologie, solo così, infatti, potranno essere a valore aggiunto per le aziende”.

La mappatura dei reparti e delle aree consentirà di identificare, e quindi correggere, i comportamenti che possano esporre ad una maggiore rischio di contagio.  Le procedure comportamentali e di gestione degli accessi saranno conseguenti, invece, alla individuazione delle funzioni aziendali strategiche per il riavvio e la continuità della produzione e in base a tale premessa si adotteranno le linee guida per gli accessi che possano garantire la governance della sicurezza.

Le tecnologie sono fondamentali, tuttavia è necessario un approccio univoco che ne definisca e governi le modalità di gestione: nel caso della sicurezza come immaginata da Secursat, al fine di creare, ben oltre le telecamere, una rete di sensori di nuova, nuovissima, generazione, capaci di disegnare spazi lavorativi realmente interconnessi, smart, sicuri, e rispettosi della privacy, e processi aziendali capaci di garantire la Business Continuity ed il rapido adattamento a situazioni di crisi. 

Per informazioni, contattare l’Ufficio Stampa Secursat: ufficiostampa@wipconsulting.it, M. 339-5785378

_____
Foto di Gerd Altmann da Pixabay