Come reagiamo ad un “robot abuse”?

Quali reazioni scatenerebbe assistere ad una molestia verbale o fisica nei confronti di un robot? Domande molto simili a questa se le sono poste allo Yale Interactive Machines Group, che ha strutturato un esperimento per mostrare quali reazioni abbiamo dopo aver assistito ad un evento così spiacevole. Sempre più spesso, come abbiamo anche fatto presente nel caso di San Francisco e di altre Artificial Intelligence City, i robot sono parte dell’ecosistema urbano: studiare l’interazione tra uomo e robot è quindi una sfida cruciale per interpretare al meglio il futuro di queste tecnologie nelle nostre città.

Una definizione di robot abuse è riportata nella ricerca: “Persistent offensive action, either verbal or non-verbal, or physical violence that violates the robot’s role or its human-like (or animal-like) nature”. I ricercatori nel loro esperimento hanno dispiegato su un tavolo un gruppo di piccoli robot, durante la sperimentazione uno dei robot veniva preso di mira da un “complice” degli studiosi. I robot, assistendo a questo evento, mostravano talvolta tristezza tramite suoni ed espressioni luminose: la reazione dei partecipanti è stata quella di bloccare l’attacco o rimproverare chi commetteva l’abuso.

Qui potete vedere l’intero esperimento:

Le dinamiche introdotte nello studio toccano temi come il “contagio sociale”, l’empatia e l’interazione tra uomo e robot. L’esperimento ha evidenziato che una reazione di disapprovazione da parte del gruppo di robot suscita nei partecipanti una reazione nei confronti dell’abusatore. Il lavoro, che sarà approfondito dallo stesso gruppo di ricerca, è uno spunto interessante perché ci suggerisce quali sono le dinamiche sociali ed emotive che si attivano durante un’interazione del genere tra uomo e robot. Discussioni del genere, come mostrano studi recenti, saranno importanti anche nel campo della pedagogia e dell’educazione. Un’educazione a ripudiare e condannare il robot abuse sarà infatti sempre più necessaria.

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