Abstract dell’intervento
La letteratura ha da tempo evidenziato casi di discriminazione sui prestiti bancari, sulle polizze assicurative o sulle progressioni di carriera nelle grandi aziende -per esempio americane- in cui quasi sempre ad essere discriminate sono donne, persone di colore o fasce sociali più deboli. E ciò accade perché le intelligenze artificiali sono alimentate da dati storici e si basano sull’esperienza del passato. Se in un’azienda, per esempio, le donne sono state pagate storicamente meno degli uomini o non hanno mai avuto ruoli dirigenziali, l’intelligenza artificiale ragionerà per oggettività storica e non per discriminazione, anche se poi va a creare- seppur indirettamente- una discriminazione nel proprio risultato. Le Regioni devono cominciare ad occuparsi del tema etico dell’intelligenza artificiale a tutela dei diritti fondamentali degli uomini e delle donne. E, in assenza di una regolamentazione nazionale e sovranazionale in tema di intelligenza artificiale, dovranno attivarsi per operare qualche forma di controllo sugli algoritmi e le applicazioni di intelligenza artificiale che utilizzano i dati delle regioni e del sistema della pubblica amministrazione territoriale, anche mediante un presidio “minimo” (una piccola struttura regionale), in grado di agire per una verifica pre impostazione dell’algoritmo e post realizzazione. Così come va valutata la necessità di un controllo generalizzato sulle attività dei privati che impattano- spesso in maniera incisiva- con la vita del cittadino/utente. La mia proposta è quella di istituire in ogni Regione una sorta di Difensore Civico Regionale per l’etica nell’Intelligenza Artificiale, che possa essere interpellato quando una pubblica amministrazione o un soggetto privato faccia un uso distorto di algoritmi e motori di intelligenza artificiale. La Commissione speciale Agenda Digitale della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome nelle prossime settimane e nei prossimi mesi lavorerà ad alcune prime proposte operative, a partire da quella delDifensore Civico Regionale per l’etica nell’intelligenza artificiale, oltre a cercare di sensibilizzare il Parlamento affinché il nostro Paese possa dotarsi quanto prima di una normativa sull’intelligenza artificiale.
Intervento nel Convegno – GOVERNANCE VENERDì 25 SETTEMBRE – SESSIONE GOVERNANCE ore 9.30 – 14.00
Breve biografia
Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
Sebastiano CALLARI, Assessore della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Coordinatore della Commissione Agenda Digitale della Conferenza delle Regioni
Sebastiano Callari nato a Siracusa il 10 agosto 1958, residente a Gorizia.
Laurea in Medicina e Chirurgia – Specializzazione in Urologia
Ufficiale Medico presso il Battaglione Fanteria San Lorenzo Isontino dal novembre 1986 al dicembre 1987.
Medico fiscale dall’aprile 1988 al maggio 1991
Dirigente Medico – Struttura Complessa – Ospedale Civile di Gorizia dal maggio 1991 al maggio 2018
Assessore al Comune di Monfalcone alla Sanità e Politiche Sociali dal novembre 2016 al maggio 2018
Attualmente ricopre la carica di Assessore regionale alla Funzione Pubblica, Semplificazione e Sistemi Informativi in quota Lega Salvini