Il 6G è la naturale evoluzione del 5G. Il futuro standard di rete che ad oggi ha già raggiunto i 30 gbps si spingerà oltre con nuove applicazioni e aumentando le prestazioni di quelle sviluppate per il 5G.
5G: Larghezza di banda, bassissima latenza con conseguenti tempi di risposta più veloci e maggior numero di dispositivi connessi a una sola antenna. Il principale limite è la gestione efficiente dell’enorme traffico di dati per la grande quantità di dispositivi connessi in un millisecondo.
6G: Non è facile definire cosa comporterà. “Il Professor Matti Latva-aho, direttore del 6G Flagship dell’Università di Oulu in Finlandia che ha pubblicato il primo libro bianco dedicato, sintetizza così: “alla fine il #6G è tutta una questione di dati. Il modo in cui i dati vengono raccolti, elaborati, trasmessi e consumati all’interno della rete wireless dovrebbe favorire lo sviluppo del 6G”.
L’intelligenza artificiale giocherà un ruolo determinante e il 6G dovrà garantire capacità più elevate e latenza molto più bassa con velocità massima compresa tra 8.000 gigabit o 1 Terabit per secondo, 0,1 ms di latenza e un’efficienza energetica di 10 volte superiore a quella del 5G. Per fare un confronto, le reti di quinta generazione non devono superare una latenza di 4ms e dovrebbero raggiungere valori di picco di ben 20 Gbps anche se quella attuale si attesta a poco più di 1 Gbps.
“Sono già tanti i Paesi e le aziende impegnati nello sviluppo del futuro standard di rete, tra cui il la Finlandia, il #Giappone e la #Cina, e colossi come #Huawei, #Ericsson, #Nokia, #Samsung, #Sony, #LG e #Intel. Come già detto, però, ci vorranno almeno altri 10 anni prima che il 6G cominci a muovere i primi passi.
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