AI: Callari, senza regole genera ingiustizie
(ANSA) – TRIESTE, 25 SET – “A breve, nell’ambito dellaConferenza delle Regioni e delle Province autonomie, inizieremoa lavorare all’introduzione del difensore civico per l’eticanell’intelligenza artificiale per scongiurare il rischio, per icittadini, di un aumento di discriminazioni e disuguaglianze”.Ad annunciarlo è stato oggi Sebastiano Callari, assessore delFriuli Venezia Giulia ai Sistemi informativi e coordinatoredella Commissione Agenda Digitale della Conferenza delleRegioni, intervenuto oggi in video conferenza all’evento‘Intelligenza artificiale: per una governance umana. Prospettiveeducative e sociali’, organizzato dalla Facoltà di Scienze dellacomunicazione sociale dell’Università Pontificia Salesiana diRoma. “Le amministrazioni regionali, che sono realtà vicine aiterritori, non possono permettere che l’assenza di regole inquesto settore finisca per danneggiare i cittadini. Da tempo -ha ricordato Callari – si registrano casi di discriminazioni checolpiscono donne, persone di colore o appartenenti a fascesociali più deboli nell’erogazione di prestiti bancari, nellastipula di polizze assicurative e nelle progressioni dicarriera. Tutti fenomeni da contrastare, causati dal fatto chele intelligenze artificiali vengono alimentate da dati storici eda esperienze pregresse. Se non interveniamo conregolamentazioni di respiro nazionale e sovranazionale – haaggiunto l’assessore ai Sistemi informativi – le donnecontinueranno a essere pagate di meno degli uomini, assicurareuna vettura sarà sempre più costoso in alcuni centri del SudItalia rispetto a quelli del Nord o, come accaduto recentementein Gran Bretagna, gli studenti saranno penalizzati sulla basedella tipologia di scuola frequentata”. Questo è “un temafondamentale che va affrontato con urgenza, prima di affidare lenostre vite alle macchine. L’IA può essere certamente moltoutile per creare valore economico e sviluppo ma per fare questoè imprescindibile una regia umana, un controllo pubblico, ingrado di governare il sistema – ha rimarcato Callari -. Perquesto le Regioni devono iniziare a occuparsi dei temi etici chesottendono questa rivoluzione di carattere planetario”.”Intanto – ha proposto il coordinatore della Commissione Agendadigitale – si può subito mettere in campo qualche forma dicontrollo sugli algoritmi e sulle applicazioni che si basano suidati delle regioni e del sistema della pubblica amministrazioneterritoriale anche attraverso una piccola struttura, una sortadi ‘presidio minimo’, in grado di effettuare le corretteverifiche sia nella fase dell’impostazione dell’algoritmo che inquella successiva della sua realizzazione e applicazione. Ildifensore civico attivo in ogni Regione potrà, infatti, essereinterpellato ogni qualvolta le pubbliche amministrazioni o iprivati si trovino a fare – ha detto Callari in conclusione – unutilizzo distorto di algoritmi e motori di ricerca che sfruttanol’intelligenza artificiale”. (ANSA).